Ninnj Di Stefano Busà
Poesie
[Il sangue sente a pelle]
Il sangue sente a pelle
il battito dei giorni, vi pulsa
un mare di coralli,
estremi, dentro il nascere e il morire
i gravidi rumori demenziali,
da cui segnare le cadute,
riconvertirle in orbite, in rifrazione d’onde,
in spazi sconfinati.
Gli agguati di uno sguardo
sono appena un grido che asseconda
il tempo, più refrattario al battito dell’ombra,
un polmone luminoso e chiaro,
che avverte la fantasia delle creature,
le stoppie di questo nudo aprirsi.
*
[Una sola eternità pare svettare]
Una sola eternità pare svettare
dai mille angoli del mondo,
una sola estatica pienezza,
come il sole quando inaugura
un diluvio d’acque e l’inattesa luce
è cecità breve del volo.
Un’erba ancora nuova si estingue,
la terra condensa le creature,
sottovoce, dispone l’ala del passero
alla quiete e il vento vi s’impatta
nella sua inanità fuggente.
*
[Noi attraversammo solitudini]
Noi attraversammo solitudini
abissali, sfattezze di euforia
nelle parole accese,
una sola, lontanissima illusione.
Fonte:
Quaderni di Arenaria vol. 2
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